Mert, con il cuore pieno di colpa, entrò nella piccola stanza dove Gulendam lo stava aspettando. La luce fioca della lampada a olio illuminava il suo viso determinato, riflettendo il dolore e la delusione nei suoi occhi. Mert sapeva di averla ferita profondamente, ma non poteva negare la verità che il suo amore non poteva essere per lei. Gulendam, con l’autostima ferita, rimase in silenzio ad ascoltare la confessione di Mert. Capiva che lui stava lottando con i suoi sentimenti, e non voleva costringerlo. Tuttavia, non poteva lasciarlo andare senza che pagasse per ciò che aveva fatto. “Mert,” disse Gulendam con tono calmo ma fermo, “ti aiuterò a sfuggire alla persecuzione di tuo fratello.”
Mert rimase sorpreso dalla proposta di Gulendam. Non riusciva a capire perché lei volesse aiutarlo, visto che l’aveva ferita in quel modo. “Non lo faccio per te,” spiegò Gulendam, “ma per il nostro bambino.” Mert rimase senza parole. Non riusciva a credere che Gulendam fosse incinta del suo bambino. Non ne aveva mai saputo nulla. “Anche se non possiamo essere marito e moglie,” continuò Gulendam, “almeno devi essere un buon padre.”
Mert sentì il cuore come se gli fosse stato strizzato. L’aveva ferita troppo, e ora doveva affrontare le conseguenze delle sue azioni. “Farò qualsiasi cosa per rimediare,” promise Mert. Gulendam annuì, i suoi occhi pieni di speranza. Sapeva che Mert era una brava persona, e credeva che sarebbe cambiato. Con l’aiuto di Gulendam, Mert riuscì a sfuggire alla persecuzione di suo fratello. Iniziò una nuova vita, una vita senza Gulendam ma che portava ancora con sé la sua immagine. Non avrebbe mai dimenticato ciò che aveva fatto a Gulendam, e avrebbe sempre cercato di redimersi per i suoi errori.