Zafer stava davanti allo specchio, guardando i suoi occhi, occhi che un tempo erano pieni di speranza e amore, ma ora erano colmi di paura. Sapeva che il momento della faccia a faccia era arrivato. Gulcemal era tornato, e la sua rabbia cresceva sempre di più. In una stanza buia, Zafer e Gulcemal si affrontano. Lo sguardo di Gulcemal è come coltelli che trafiggono il cuore di lei. La interroga sul motivo per cui li ha abbandonati, lui e sua sorella. Zafer sapeva che non poteva più sfuggire alla verità. Con la voce tremante, iniziò a raccontare la storia del passato.
Allora, la famiglia di Zafer viveva nella paura. Un nemico pericoloso li stava inseguendo. Per proteggere i figli, Zafer dovette prendere una decisione dolorosa: mandare Gulcemal e Armagan altrove. Sperava che un giorno, quando tutto sarebbe stato al sicuro, li avrebbe riaccompagnati a casa. Ma il destino giocò con lei, il suo piano fallì, e non riuscì mai a ritrovare i figli. Gulcemal ascoltò la storia della madre con uno sguardo scettico. Non credeva che lei avesse fatto tutto questo per proteggerli. Pensava che fosse solo una persona egoista, che pensava solo a se stessa. Il dialogo tra madre e figlio divenne teso. Gulcemal esigeva che lei pagasse per quello che aveva fatto. Zafer si inginocchiò, implorando il perdono di suo figlio. Ma Gulcemal non riusciva a perdonarla. Disse che lei aveva rubato l’infanzia sua e di sua sorella, e che nulla poteva riparare a quello.
Nel mezzo della lotta, Armagan apparve. La bambina aveva sentito tutta la conversazione. Armagan guardò la madre con uno sguardo pieno di compassione. Sapeva che la madre aveva sofferto molto. Armagan abbracciò strettamente la madre e disse: “Mamma, ti perdono.” Le parole di Armagan furono come un raggio di luce nel buio. Toccarono il cuore di Gulcemal. Guardò la sorella, poi la madre. Per la prima volta, sentì il suo cuore ammorbidire. Gulcemal capì che anche sua madre era stata una vittima. Aveva dovuto prendere una decisione difficile in una situazione difficile. Non poteva più continuare a odiare.