La rosa della vendetta: Il Ritorno a Casa e il Confronto con il Passato

Gülcemal scese dall’autobus, portando con sé un cuore pesante. Tornava a Bursa, la sua città natale, dopo molti anni di separazione, con un rancore che ardeva dentro di lui. Si recò a casa di sua madre, Zafer, che lo aveva abbandonato quando era ancora un bambino. Zafer aprì la porta, con gli occhi pieni di sorpresa nel vedere il figlio. Gülcemal entrò in casa, senza dire una parola. Andò direttamente nella sua camera da letto e chiuse la porta dietro di sé, lasciando Zafer lì, preoccupata. Nella stanza da letto, Gülcemal guardò intorno, ricordando i suoi anni d’infanzia. Vedeva il vecchio letto, l’armadio usato, e la foto di suo padre, Mustafa, appesa alla parete. Ricordava le parole di sua madre su suo padre, un uomo gentile e affettuoso. Ma ricordava anche le voci su di lui, che fosse un truffatore e che avesse abbandonato la sua famiglia.La rosa della vendetta, la puntata del 20 ottobre in streaming | Mediaset  Infinity

Gülcemal si avvicinò al letto, sedendosi. Guardò la foto di suo padre, sentendo un’ondata di rabbia crescere dentro di sé. Odio suo padre per averlo abbandonato, odia sua madre per avergli nascosto la verità. Zafer entrò nella stanza, vedendo suo figlio seduto sul letto. Si avvicinò e si sedette accanto a lui. “Figlio mio,” cominciò, “devi ascoltarmi.” Gülcemal si voltò verso sua madre, con uno sguardo pieno di sospetto. “Cosa vuoi dire?” chiese. Zafer respirò profondamente e poi disse: “Mustafa non è il tuo padre biologico.” Gülcemal rimase senza parole. Non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito. “Cosa stai dicendo?” chiese, con voce piena di rabbia. Zafer guardò suo figlio, gli occhi pieni di compassione. “So che questa notizia ti scuoterà,” disse, “ma devo dirti la verità.”La rosa della vendetta: Zafer sconvolta non crede ai suoi occhi.  Anticipazioni puntate novembre - La Voce Torino

Gülcemal rimase in silenzio, cercando di capire ciò che sua madre stava dicendo. Dopo un momento, chiese: “Allora, chi è mio padre biologico?” Zafer guardò suo figlio, senza rispondere. Gülcemal si alzò, sentendosi arrabbiato e confuso. Uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé, lasciando Zafer da sola. Gülcemal vagò per la casa, sentendo come se il suo mondo stesse crollando. Non riusciva a credere che ciò che sua madre aveva detto fosse vero. Aveva sempre pensato che Mustafa fosse suo padre, l’uomo gentile e amorevole. Scese le scale e uscì di casa. Camminò per le strade, senza sapere dove stesse andando. Sapeva solo che doveva trovare una risposta alle sue domande. Si fermò in un caffè, si sedette a un tavolo. Ordinò un caffè, ma non riusciva a berlo. Era troppo preso a riflettere su ciò che stava succedendo.

Dopo un po’, un uomo si sedette accanto a lui. Gülcemal lo guardò, senza riconoscerlo. L’uomo lo guardò e sorrise. “Ciao,” disse. Gülcemal guardò l’uomo e annuì. “Ciao,” rispose. L’uomo guardò Gülcemal, con uno sguardo preoccupato. “Vedo che stai passando un momento difficile,” disse. “C’è qualcosa che non va?” Gülcemal guardò l’uomo, non sapendo cosa dire. Alla fine, disse: “Mia madre mi ha detto che mio padre non è il mio padre biologico.” L’uomo annuì. “Capisco,” disse. “Dev’essere un colpo per te.” Gülcemal annuì. “Non so cosa fare ora,” disse. L’uomo guardò Gülcemal e sorrise. “Vuoi sapere chi è tuo padre biologico?” chiese. Gülcemal guardò l’uomo, sorpreso. “Lo sai?” chiese. L’uomo annuì. “Posso aiutarti a scoprire chi è tuo padre biologico,” disse.

Gülcemal guardò l’uomo, senza sapere se credergli o meno. Alla fine, disse: “Va bene, ti darò una possibilità.” L’uomo sorrise. “Bene,” disse. “Ora, dimmi il nome di tuo padre.” Gülcemal disse il nome di suo padre. L’uomo annuì. “Ti contatterò quando avrò trovato delle informazioni su di lui,” disse. Gülcemal si alzò, ringraziò l’uomo e uscì dal caffè. Camminò verso casa, sentendo una piccola speranza crescere nel suo cuore. Sperava che l’uomo potesse aiutarlo a scoprire chi era suo padre biologico. Quando tornò a casa, trovò sua madre seduta nel soggiorno. Lei lo guardò, preoccupata. “Figlio mio,” disse, “dove sei stato?” Gülcemal guardò sua madre, senza dire una parola. Salì nella sua camera da letto e chiuse la porta. Si sdraiò sul letto, sentendosi stanco e confuso. Non sapeva cosa fare dopo. Sapeva solo che doveva scoprire la verità su se stesso.

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