Gulcemal scese dall’autobus, lo sguardo pieno di determinazione. Era tornato a Bursa, la città dove aveva vissuto un’infanzia piena di sofferenze. Era lì per vendicarsi di sua madre, Zafer, che lo aveva abbandonato insieme a sua sorella quando erano piccoli. L’abbandono della madre aveva gettato il padre nella disperazione, portandolo a togliersi la vita. Gulcemal aveva pianificato di rapire Ibrahim, il nuovo marito di sua madre, e successivamente sua figlia avuta da un altro uomo, Deva. Voleva far pagare a Zafer per quello che aveva fatto a lui e a sua sorella. Gulcemal seguì Ibrahim e Deva per giorni, studiando le loro abitudini. Alla fine trovò l’opportunità di rapire Deva mentre tornava a casa da scuola.
Gulcemal portò Deva in un nascondiglio che aveva preparato. Cercò di convincerla a dire a sua madre che l’avrebbe liberata se Zafer avesse accettato di incontrarlo. Deva, tuttavia, non aveva paura. Sapeva che Gulcemal era una persona pericolosa, ma non si sarebbe lasciata intimidire. Tentò di fuggire, ma Gulcemal la fermò. Ci fu un confronto teso tra Gulcemal e Deva. Gulcemal estrasse una pistola e minacciò di sparare a Deva se non avesse fatto ciò che le diceva. Deva, senza paura, lo guardò negli occhi e disse: “Non ce la farai.” Furioso, Gulcemal premette il grilletto. Tuttavia, mancò il colpo. Deva afferrò rapidamente la pistola e spinse Gulcemal lontano. Poi, puntò l’arma contro di lui e sparò. Gulcemal cadde a terra, il sangue che sgorgava dalla ferita. Deva rimase lì, tremante e scioccata. Non poteva credere di aver ucciso qualcuno.
La polizia arrivò e arrestò Deva. Fu accusata di omicidio e affrontò una condanna al carcere. In prigione, Deva dovette affrontare isolamento e stigma. Le altre detenute la evitavano, e le guardie la trattavano male. Tuttavia, Deva non si arrese. Continuò a lottare per dimostrare la sua innocenza. Alla fine, la verità venne a galla. Gulcemal fu arrestato e accusato di rapimento e ricatto. Deva fu liberata dalla prigione e riabilitata. Tuttavia, Deva non poté tornare a una vita normale. Era tormentata da ciò che era successo e non riusciva a dimenticare il dolore che aveva causato agli altri. Gulcemal fu condannato all’ergastolo. Pagò per i suoi crimini e fu costretto a convivere con il rimorso per il resto della sua vita. La storia di Gulcemal e Deva è un monito sui pericoli dell’odio e della vendetta. Dimostra che la violenza non è mai una soluzione e che il perdono e la riconciliazione sono la vera via verso la guarigione.