Dopo il matrimonio lampo con Zeynep, Emir tornò in azienda come se nulla fosse cambiato, con il suo solito volto impassibile e un atteggiamento sicuro di sé. Tuttavia, questa volta non tutto rimase in silenzio. Sua madre, Mujgan, che era sempre stata paziente e aveva sopportato ogni cosa, non riuscì a chiudere gli occhi davanti alle azioni spietate di suo figlio. Decise di affrontare Emir, senza più la pazienza di un tempo. Nel lussuoso soggiorno della villa di famiglia, Mujgan stava in piedi, con lo sguardo colmo di frustrazione e delusione. Guardò dritto Emir negli occhi e alzò la voce: “Emir, che cosa hai fatto? Le tue azioni sono inaccettabili. Sei mio figlio, ma non riconosco più questo figlio. Sei diventato una persona che non conoscevo.”
Emir, con la sua espressione imperturbabile, guardò sua madre come se lei non meritasse la sua attenzione. “Mamma,” rispose con tono freddo, “anche tu non sei la madre perfetta che pensi di essere. Sono cresciuto all’ombra di te e ho imparato che non sempre bisogna fare ciò che tu vuoi.” Quelle parole furono come un coltello nel cuore di Mujgan. Non riusciva a capire, non poteva accettare che il figlio al quale aveva dedicato tutta la sua vita potesse dire cose così crudeli. Aveva sperato, desiderato che un giorno Emir si sarebbe risvegliato, sarebbe cambiato. Ma ora si rendeva conto che forse aveva sbagliato, e che proprio i suoi errori avevano creato una persona come Emir.
Il confronto tra loro non era solo un dialogo, ma una frattura insanabile. Mujgan guardava suo figlio con il cuore spezzato, senza sapere cosa fare per salvare la situazione. Nel frattempo, Emir si sentiva sempre più determinato, come se le parole della madre fossero solo un piccolo capitolo nel suo piano oscuro. Non si pentiva di quello che aveva fatto e, con ogni parola, ogni azione, si allontanava sempre di più dalla sua famiglia, senza alcuna intenzione di voltarsi indietro. Emir continuò sulla sua strada, senza lasciare tracce di affetto. E Mujgan, con il cuore distrutto, doveva affrontare la dolorosa realtà: suo figlio era diventato una persona che non riusciva a comprendere.