Kemal non riusciva a sopportare l’idea che Nihan fosse detenuta da Emir. Senza esitazione, si precipitò verso quella pericolosa villa. Quando la porta si aprì appena, un’ondata di aria fredda e la luce accecante proveniente dall’interno lo colpirono in faccia. Emir, con una pistola in mano, stava bloccando l’ingresso, fissando Kemal con uno sguardo malvagio. “Se fai anche solo un passo in più, ti sparo!” La voce di Emir era gelida come il ghiaccio. Kemal si irrigidì, il cuore gli batteva forte. Non poteva permettere che Nihan cadesse nelle mani di quel bastardo. In un attimo di incertezze, Kemal si accorse del dubbio negli occhi di Emir. Forse, nel profondo, anche lui aveva paura.
Approfittando di quel momento, Kemal gridò: “La polizia! La polizia sta arrivando!” La sua voce rimbombò nella stanza, facendolo sobbalzare. Emir si voltò confuso, creando l’opportunità per Kemal di lanciarsi e disarmarlo. La lotta fu intensa, ma alla fine, Kemal riuscì a sopraffare Emir e prendere la pistola. Proprio in quel momento, le sirene della polizia si udirono da vicino. Emir corse a nascondere Nihan in una stanza segreta e aprì la porta. “Non c’è nessuno qui!” Mentì tranquillamente. Gli agenti di polizia entrarono, ispezionarono l’ambiente, ma non trovarono tracce di Nihan. Senza un mandato di perquisizione, dovettero andarsene. Kemal, furioso, venne arrestato per ingresso illegale.
In prigione, Kemal non si diede per vinto. Sapeva che doveva trovare un modo per salvare Nihan e smascherare Emir. Con intelligenza e determinazione, Kemal elaborò un piano dettagliato. Contattò un amico avvocato, chiedendogli di aiutarlo a trovare le prove dei crimini di Emir. Nel frattempo, cercò anche di mettersi in contatto con Nihan, per farle sapere che non l’avrebbe mai abbandonata. Dopo giorni e notti di duro lavoro, Kemal riuscì finalmente a raccogliere abbastanza prove per accusare Emir. Inviò tutte le informazioni alla polizia e ai giornali. La storia della scomparsa di Nihan e dei crimini di Emir si diffuse rapidamente. Sotto la pressione dell’opinione pubblica, la polizia fu costretta a riaprire l’inchiesta.