Nihan stava davanti allo specchio, fissando i suoi occhi, illuminati da una determinazione mai vista prima. I mesi trascorsi nell’oscurità, sotto il controllo di Emir, l’avevano temprata, forgiando una volontà di ferro. Si rese conto che, per uscire da quell’inferno, doveva liberarsi da sola. Nessuno avrebbe potuto proteggerla tranne sé stessa. Con l’aiuto di Zehir e Kemal, Nihan iniziò a mettere a punto un audace piano per salvare Halil Sevketli e smascherare la verità sull’impero dei Kozcuoğlu. Contattarono segretamente Mercan, convincendola a tornare per unirsi a loro in questa missione. Mercan, dopo aver visto ciò che Emir aveva fatto, accettò senza esitazione.
L’attacco fu pianificato nei minimi dettagli. Avrebbero fatto irruzione nel luogo dove Halil era prigioniero, liberandolo e portandolo come testimone pubblico. Zehir aveva già preparato una grande quantità di documenti che provavano i crimini di Emir e della sua famiglia. Questi documenti sarebbero stati prove schiaccianti per condannarli. Tuttavia, il piano non era affatto semplice. I seguaci di Emir erano sempre in agguato, pronti a fare fronte a qualsiasi minaccia. L’attacco si svolse con estrema tensione. Ogni passo che facevano era carico di pericolo. Mercan, con il suo istinto da assassina, eliminò molti dei seguaci di Emir. Anche Zehir e Kemal combatterono con tutte le loro forze per proteggere Nihan e Halil.
Nel momento finale, quando Halil fu finalmente liberato, scoppiò una furiosa sparatoria. Mercan fu gravemente ferita. Cadde tra le braccia di Nihan, gli occhi chiusi. Nihan la abbracciò dolorosamente, le lacrime che scorrevano copiose. Sapeva che Mercan si era sacrificata per proteggerla, insieme agli altri. Halil fu portato a testimoniare pubblicamente. I documenti preparati da Zehir furono resi pubblici. La verità sull’impero dei Kozcuoğlu venne svelata. Emir e i suoi complici furono arrestati. Nihan trovò finalmente la libertà. Ma la gioia della vittoria fu presto offuscata dal dolore per le perdite subite. Aveva perso gli amici che amava.
Nihan stava sulla cima dell’edificio più alto della città, guardando le strade affollate. Ricordava i giorni passati, le sofferenze, le perdite che aveva dovuto affrontare. Sapeva che non avrebbe mai dimenticato ciò che era successo. Il sacrificio di Mercan e degli altri sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore. Nihan capiva che la vita aveva ancora molto da offrirle. Doveva continuare a vivere, vivere per coloro che se ne erano andati. Non avrebbe permesso che il passato la trascinasse giù. Nihan avrebbe costruito una nuova vita, una vita che meritava. Tuttavia, la perdita aveva lasciato una cicatrice indelebile nel suo cuore. Sapeva che avrebbe portato con sé quel dolore per sempre. Ma sapeva anche che non era sola. Aveva ancora gli amici che l’avrebbero supportata, affrontando insieme ogni difficoltà.