Deva stava davanti allo specchio, i suoi occhi riflettevano disperazione e determinazione. Aveva bisogno dell’aiuto di suo padre, Ibrahim, per sfuggire a Gulcemal, l’uomo che l’aveva imprigionata in quella sontuosa villa. Con un po’ di fortuna, era riuscita a convincere Gulcemal a permetterle di uscire, con la scusa di andare a visitare un paziente. Tuttavia, la sua gioia fu di breve durata quando Gulcemal le comunicò improvvisamente che l’avrebbe accompagnata al fidanzamento della figlia del sindaco.
In ospedale, Deva incontrò suo padre. Ibrahim, con un’espressione preoccupata, consigliò alla figlia di avere pazienza. “Tesoro, resta con lui ancora un po’. Abbiamo bisogno di più tempo per prepararci meglio. Se siamo precipitosi, potremmo fallire e tu sarai ancora più in pericolo.” Il consiglio del padre mise Deva in conflitto. Da una parte, voleva scappare da Gulcemal subito, ma dall’altra non voleva mettere in pericolo suo padre.
Alla festa, Deva si sentiva come un uccello rinchiuso in gabbia. Gli occhi di Gulcemal erano sempre su di lei, impedendole di agire. Proprio in quel momento, vide Zafer, l’uomo che l’aveva seguita per molto tempo. Zafer si avvicinò a Deva e le sussurrò all’orecchio un terribile complotto. Voleva usare Mert, il figlio di Gulcemal, per distruggere il padre. Zafer promise di aiutare Deva a fuggire, ma con una condizione: Deva doveva collaborare con lui.
Deva si trovò di fronte a due scelte difficili. Da una parte c’era il piano già preparato con suo padre, dall’altra c’era l’opportunità di vendicarsi di Gulcemal con le sue stesse mani. Se avesse seguito Zafer, avrebbe dovuto affrontare pericoli imprevedibili. Ma se avesse rifiutato, sarebbe rimasta prigioniera in quella vita per sempre. Mentre Deva era indecisa, accadde qualcosa di inaspettato. Mert scoprì il complotto di suo padre e di Gulcemal. Decise di schierarsi dalla parte di Deva e aiutarla a fuggire. I tre prepararono un piano, sfruttando la distrazione di Gulcemal per mettere in atto la loro evasione.
La fuga drammatica si svolse tra Deva, Mert e i scagnozzi di Gulcemal. Affrontarono pericoli costanti, ma con l’aiuto di Zafer, riuscirono a scappare dalla villa. Tuttavia, la lotta non era finita. Gulcemal non avrebbe facilmente perdonato coloro che lo avevano tradito. Deva, Mert e Zafer dovettero muoversi continuamente per evitare la caccia di Gulcemal. Si rifugiarono in un luogo sicuro e iniziarono a pianificare la loro vendetta. Con l’aiuto della polizia, raccolsero abbastanza prove per accusare Gulcemal dei crimini che aveva commesso.