Gulcemal decide di vendicarsi di Mert. Con l’aiuto di Zafer, trova il luogo dove vive Mert e pianifica il suo colpo. Una notte tarda, Gulcemal trascina Mert sulla cima di una collina desolata, il vento freddo che penetra nelle ossa. Lo fissa con occhi pieni di rabbia e odio. “Mi hai tradito, Mert!” – dice Gulcemal con voce tagliente. Mert cerca di spiegarsi, ma Gulcemal non vuole ascoltarlo. Vuole solo punirlo per ciò che ha fatto. Gulcemal estrae la pistola e la punta verso la testa di Mert. In quel momento, la morte sembra sospesa sopra di lui.
Tuttavia, quando il dito di Gulcemal sfiora il grilletto, esita. Pensa a Gulendam, al bambino di Gulendam. Non vuole uccidere nessuno, vuole solo che Mert paghi per quello che ha fatto. Alla fine, Gulcemal abbassa la pistola. “Non ti ucciderò, Mert. Ma vivrai nella paura per il resto della tua vita.” – dice Gulcemal, poi se ne va. Gulcemal torna a casa con la mente confusa. Non sa cosa fare dopo. Mentre è immerso nei suoi pensieri, una notizia lo colpisce come un fulmine: Gulendam si è suicidata.
Questa notizia è un colpo devastante per Gulcemal. Non riesce a credere che sua sorella possa aver fatto una cosa del genere. Si pente di non aver passato più tempo con lei, di aver lasciato che questioni futili minassero i legami familiari. Gulcemal si rende conto che la sua vita è diventata troppo complicata. Ha perso le persone che amava di più. Ora, vuole solo ritrovare la pace interiore. Capisce che l’odio non porterà mai alla felicità, solo l’amore può guarire tutte le ferite.